Dopo quindici giorni di mare, spiagge assolate, turisti e bagnanti vocianti, siamo andati in una profonda crisi di astinenza da cultura.
Mi sono ritrovata a vagare su Internet cercando, per il weekend passato, un Museo, una galleria, una mostra che mi desse un pò d’ossigeno. Quasi per caso, mi sono ricordata di una trasmissione che avevo sentito qualche giorno prima su Radio Vaticana. In questa trasmissione si parlava dell’apertura di un nuovo piano a Palazzo Barberini. Non avevo prestato molta attenzione, ma avevo captato alcune frasi che mi avevano molto colpito. Arte Barocca, nuova ambientazione e ristrutturazione, inaugurazione di nuove Sale. La curiosità e l’astinenza da polo museale mi ha convinto ad andare a visitare questa Galleria. In effetti, Palazzo Barberini ospita una collezione di Arte antica che non conoscevo. Dal sito Internet dei Beni Culturali, peraltro molto ben fatto, ho preso gli orari e, in un caldissimo mezzogiorno romano, con mio marito ci siamo diretti verso il Museo. Questa è la locandina che ci hanno dato al’’ingresso.


dalla quale abbiamo appreso che effettivamente avremmo visitato delle nuove sale al secondo piano e che in queste sale erano esposte delle opere dal Barocco al Neoclassico. Ottomo!!! Prima buona sorpresa.
La seconda sorpresa è stato il biglietto d’ingresso. Solo 5€. Con un pò di timore di aver perso tempo, vista l’esiguità della spesa e l’abitudine a pagare ben altre cifre, siamo entrati nella prima di 34 sale.
Passando di sala in sala le parole che avevo ascoltato alla Radio mi tornavano alla mente: nuova ambientazione, ristrutturazione dei soffitti decorati, fruibilità, didattica. Ed effettivamente sono tutte componenti che rendono questa Galleria una delle più interessanti che ho mai visto. Una bellissima ristrutturazione dei soffitti decorati e delle pareti di tutte le sale e soprattutto delle nuove al secondo piano, permette in un’ambiente accogliente (aria condizionata da per tutto) di fare un percorso nell’Arte pittorica dall’anno mille fino e metà del Settecento. Passeggiare tra le Sale decorate in perfetto stile Barocco e le Opere dei maggioni pittori italiani e di molti stranieri, divisi nelle varie sale per Anno, ambientazione o scuole pittoriche (Sala 1 Icone e croci dipinte, Sala 2 Scuola del trecento, Sala 3 Tardo Gotico e Primo rinascimento etc.) è veramnte formativo. Rende effettivamente l’idea di come si sia sviluppata la pittura in Italia nei vari secoli. Potrebbe, a mio avviso, essere inserita in un ideale percorso didattico per studenti di tutte le età.
E tutto questo senza parlare dell’emozione che Raffaello, Caravaggio o Pietro da Cortona riescono a dare dopo cinque secoli a degli appassionati come noi.
Guradando quelle Opere immortali, mi sono resa conto che la differenza sostanziale con la fotografia è che, nella fotografia è possibile dare un’immagine assolutamente realistica che riesce senza dubbio ad emozionare, ma questi quadri sono la realtà, anche quando non rappresentano la realtà. Questo perchè è possibile cogliere facilmente l’emozione che l’autore ci trasferisce. Infatti, tutto il tragitto è stato un susseguirsi di emozioni senza soluzione di continuità.
- Nella Sala 9 del piano terra , “Nordici”, c’è un’opera del pittore Josse Lieferinxe raffigurante i Pellegrini alla tomba di san Sebastiano, estremamente realistica e moderna. - Nella Sala 10 del piano nobile “I Fiorentini”, l'opera La Maddalena di Piero di Cosimo rende spendidamente omaggio alla pittura fiorentina del rinascimento. - La Sala 12 sempre al piano nobile è dedicata a Raffaello e, soprattutto, alla Fornarina, uno dei capolavori di Palazzo Barberini. - Nella Sala 20, le opere di Caravaggio e soprattutto Giuditta e Oloferne, tengono l’osservatore incollato alla luce ed alle ombre di questo immenso artista. - Nella Sala 25 del secondo piano, “La Pittura a Napoli da Ribeira a Luca Giordano”, il Capomastro di Luca Giordano, richiama fortemente il realismo di Caravaggio. - Nella Sala 34, sempre al secondo piano, “Presenze artistiche in Italia settentrionale tra Seicento e Settecento”, Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto. dipinge il Ritratto di giovane fumatore con una visione familiare e realistica.
Queste di seguito sono alcune immagini delle opere e delle decorazioni di pareti e soffitti che, grazie all’autorizzazione del capo servizio e della Dott.ssa Lo Bianco, abbiamo preso in questo pomeriggio estivo.
Francesco Bianchi Ferrari
Orazione di Cristo nell’orto di Getsemani
Pedro Hernandez da Murcia
La visione del beato Amedeo Menez de Sylva
Pittore lucchese attivo metà XIII secolo
Bartolo di Fredi
La scala del Bernini
Ignoto artista Fiorentino metà del XVI secolo
Ritratto di Isabella dè Medici
Caravaggio
Al centro
Giovan Francesco Barbieri, detto
Guercino
Flagellazione di Cristo
Raffaello
Il secondo piano
Gian Lorenzo Bernini
Ritratto di Papa Urbano VIII